La prima generazione di pannelli fotovoltaici si appresta a essere sostituita in Italia: in volume la stima è di circa 100mila tonnellate all’anno.
Diverse le ragioni dell’intervento da parte dei proprietari: dall’invecchiamento di impianti ormai giunti a fine vita, ai vantaggi economici per le maggiori rese produttive di quelli di nuova generazione o per incentivi e detrazioni fiscali e le cifre sono in crescita.
Di fronte a questo scenario si pone l’interrogativo di come e dove smaltire i pannelli dismessi.
RMI è specializzata anche nel recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), di cui sono parte anche i pannelli fotovoltaici.
RMI copre circa il 15-20% del mercato italiano e si appresta a chiudere il 2024 con il doppio delle tonnellate di pannelli solari riciclati rispetto all’anno precedente.
Ad oggi, il processo di smaltimento prevede il riciclo del 98% dei materiali che compongono i pannelli, permettendo così un processo circolare basato su riciclo, recupero e riutilizzo delle materie prime. Da un singolo pannello, possono essere ricavati in media circa 15 kg di vetro, 3 kg di plastica, 2 kg di alluminio e 1 kg di polvere di silicio oltre a 100 gr di prezioso rame.
In RMI è in corso un progetto per un recupero maggiore di silicio.
L’aumento dei costi energetici, il miglioramento della tecnologia di riciclaggio e le normative possono aprire la strada a un mercato in cui un numero maggiore di pannelli solari a fine vita viene inviato al riciclaggio. Questo ciclo virtuoso può aiutare gli operatori a risparmiare sui costi, superare i problemi della catena di approvvigionamento e aumentare la probabilità che i paesi raggiungano i loro obiettivi di sostenibilità.